Skip to main content

Stacciola

Stacciola

Stacciola è un minuscolo pugno di case immerso nella campagna pesarese, a soli 2 km da San Costanzo. Fino a qualche decennio fa rischiava di diventare un "paese fantasma"; oggi invece è una meta di pellegrinaggio gastronomico nota in tutta la regione. Qui non vieni per vedere grandi opere d'arte, ma per assaggiare un pezzo di storia contadina che è stato salvato dall'estinzione grazie alla tenacia dei suoi abitanti: la mitica Crescia. È il luogo dove il concetto di "chilometro zero" esisteva secoli prima che diventasse una moda. Descrizione Lunga 1. Il Cuore Pulsante: Il Forno ComunaleLa storia di Stacciola ruota tutta attorno al suo antico forno a legna comunitario. La tradizione: In passato, le famiglie del borgo non avevano forni in casa e usavano quello comune a turno per cuocere il pane per tutta la settimana. Era il centro nevralgico della vita sociale, dove si scambiavano chiacchiere e calore. La scoperta: Proprio per testare la temperatura del forno prima di infornare il pane prezioso, si usava cuocere un impasto veloce e più ricco di strutto: così è nata la "Crescia", figlia dell'ingegno e della necessità. 2. Sua Maestà: La "Crescia sa i'ngranagg"Non chiamatela piadina, potreste offendere qualcuno. La Crescia di Stacciola (oggi riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale - PAT) è un'istituzione. Cosa la rende unica: È più spessa della piadina romagnola, sfogliata e arricchita con strutto e pepe. Ma la versione regina è quella "sa i'ngranagg" (con i ciccioli o condimenti saporiti all'interno) o con cipolla e rosmarino. L'esperienza: Mangiarla appena uscita dal forno a legna, bollente e unta al punto giusto, accompagnata da erbe di campo ripassate, è un'esperienza che vale il viaggio. 3. Un Borgo "Resiliente": La Chiesa di San GiovanniOltre alla tavola, c'è l'anima spirituale. La piccola Chiesa di San Giovanni Evangelista è il punto di riferimento visivo del borgo. La Rinascita: Stacciola è un caso studio di "restanza". Negli anni '80 il borgo si stava spopolando; gli abitanti rimasti hanno fondato un'associazione culturale ("Stacciola Viva") trasformando il paese in un salotto accogliente, restaurando gli spazi comuni e creando eventi che attirano migliaia di persone. È un inno alla caparbietà marchigiana. 4. Il Paesaggio: Le Terre del BianchelloStacciola è immersa in un mare verde di colline coltivate. Vino e Relax: Sei nel cuore della produzione del Bianchello del Metauro, un vino bianco che sembra nato apposta per "sgrassare" il palato dopo un morso di crescia. Le strade che portano qui sono costeggiate da vigne ordinate e campi di girasoli. Slow Life: Non ci sono negozi di souvenir o bar alla moda. C'è un silenzio rotto solo dai trattori e dal vento. È il posto perfetto per staccare il telefono. Consigli Logistici per la Visita Quando andare (Fondamentale): A differenza di altri posti, Stacciola va visitata "a colpo sicuro". Il momento d'oro è il primo weekend di agosto per la Sagra della Crescia, una delle più amate delle Marche. Fuori da quella data, il borgo è molto tranquillo e silenzioso. L'Abbinamento: Come per Cerasa, Stacciola si visita in poco tempo (30 minuti). È perfetta come tappa pranzo o merenda in un itinerario che tocca Mondolfo (uno dei Borghi più Belli d'Italia, vicinissimo) e il mare di Marotta. Il Consiglio dell'esperto: Se passi fuori dal periodo della sagra, cerca le piccole botteghe o i forni nei dintorni di San Costanzo che producono la crescia "tipo Stacciola" da portare a casa, ma ricorda: quella originale mangiata in piazza ha tutto un altro sapore.

Dove

Scansiona il QR

Per raggiungere il punto di interesse

Distanza in macchina: 22 min Raggiungi

Altre Informazioni

Categorie

Punti panoramici, Storico, Architettura

Questo sito è registrato su wpml.org come sito di sviluppo. Passa a un sito di produzione con la chiave remove this banner.