Forno della Crescia
I documenti raccontano che a Stacciola era in attività un forno pubblico sin dal 1700 del quale la comunità usufruiva per cuocere il bene di primaria necessità: il pane. Il forno esiste sin dal 1795 quando il “Podestà” della Stacciola lo affida in uso ad un fornaio, affinché provveda il pane agli abitanti del borgo. In seguito, il forno è dato in uso alle famiglie che, a turno, e secondo un calendario preciso, vi cuociono il pane, l’arrosto, i dolci e -dal 1987- la famosa “Crescia d’la Stacciola" nella sagra di agosto. In questo periodo il borgo è autosufficiente e, date le ridotte dimensioni della comunità, dal momento che il mestiere di fornaio non avrebbe assicurato il sostentamento di una famiglia, si dota di un forno pubblico. L’uso del forno comune è continuato fino al 1970/72. Una volta alla settimana tutte le famiglie del paese preparavano il pane rispettando un preciso calendario. Gli anni ‘70 hanno segnato profondi cambiamenti anche nel piccolo borgo di Stacciola: le casalinghe hanno iniziato a lavorare, i fornai dei paesi vicini fornivano pane fresco a domicilio più volte a settimana, così il forno è caduto in disuso fatta eccezione per alcuni momenti particolari della vita del paese: la cottura della Crescia di Pasqua, cerimonie religiose e poco altro. Il Comitato Cittadino, nato nel 1986, con lo scopo di valorizzare le tradizioni, la storia e la cultura del borgo, riprende la ricetta originaria tramandata nel tempo e per evitare che vada perduta la ripropone con “La Sagra della Crescia”. Da qualche tempo la geniale idea di aver promosso un corso di scuola della crescia dove i partecipanti, a fine corso, gustano la crescia da loro preparata e diventano così depositari e divulgatori di questa antica tecnica.
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